20 anni di Coop Storti Maria: così il lavoro ha ridato dignità a tanti

20 anni di Coop Storti Maria: così il lavoro ha ridato dignità a tanti.

Vent’anni per la Cooperativa Storti Maria, vent’anni e un percorso di crescita notevole, che ha portato oggi anche a rovesciare paradigmi precostituiti: oggi alcuni dei ragazzi seguiti dalla Cooperativa, con disabilità e che hanno iniziato il percorso anche per alcuni problemi relazionali, vivendo ai margini, lavorano nella sede staccata di Vicoboneghisio per alcune delle più importanti aziende locali e nazionali.

La prima a credere nella Storti Maria fu la Ballarini di Rivarolo Mantovano, quando il dottor Mario Volta parlò all’allora direttore dell’azienza virgiliana Francesco Ferron, presente giovedì alla Cooperativa, poi il Consorzio Casalasco del Pomodoro e non solo. Questi ragazzi spesso entrano anche nel controllo qualità, di fatto verificando quanto realizzato nei passaggi precedenti della catena di montaggio da ragazzi normodotati.

Un cambio di prospettiva, come si diceva e come ha spiegato Giordano Riva, presidente della Cooperativa. Con lui la consigliere Kumari Bandna, l’educatrice Amandeep Kaur e don Alfredo Assandri, parroco della frazione. Ma giovedì l’occasione è stata valida per un saluto, e per toccare con mano, anche da parte del Consorzio Casalasco dei Servizi Sociali con la direttrice Cristina Cozzini e il presidente Massimo Mori.
G.G.

Sei imprenditore? Contattaci, chiediamo lavoro, mettici alla prova

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La cooperativa Storti Maria, nasce nel 2002, ed è una cooperativa di tipo B che ha per scopo lo svolgimento di attività lavorative finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. (L. 381/91-L.68/99-L.Biagi)

La nostra mission si traduce nel salvaguardare ed incrementare le residue abilità dei soggetti fragili, attraverso il loro accostamento sui tavoli da lavoro da educatori professionali e personale qualificato da ormai vent’anni, garantendo così un sviluppo globale della persona, riconoscendone diritti e doveri, sostenendoli in uno status significativo e potenziandone le capacità cognitive.

La nostra cooperativa è leader nel settore dell’imballaggio, confezionamento e assemblaggio. Abbiamo un capannone di 400 mt adatto sia ad uso logistico che a magazzino (attrezzato con scaffalature certificate e mezzi per la movimentazione dei carichi di ultima generazione) e un laboratorio di 300 mt dove i nostri dipendenti svolgono l’attività in sicurezza.

Accogliamo all'interno della nostra cooperativa dipendenti con invalidità superiore al 50% e siamo promotori dell'art. 14 del D.lgs. 276/03

Offriamo inoltre la possibilità di svolgere lavori socialmente utili e tirocini curriculari ed extracurriculari, collaborando con i servizi sociali, la provincia di Cremona, scuole superiori, il centro psico sociale ed il consorzio casalasco dei servizi sociali.

Lavoriamo per diverse aziende del territorio con le quali abbiamo dei contratti stabili da ormai vent’anni, (ZWILLING BALLARINI, ACTIVRE SRL, NIDEC FIR, CONSORIZIO CASALASCO DEL POMODORO, MARTINI SPA, STILIAC, THERMO ENGINEERING, FRATELLI POLI)

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Coop Storti, nel capannone messo a nuovo dove l'inclusione parte dal lavoro

“L’obiettivo qui nella nuova sede di Vicoboneghisio – attacca Giordano Riva – è creare un ambiente lavorativo protetto dove le persone traggano benessere che si traduce nel lavoro. Insegniamo loro il lavoro partendo dalla formazione”.

VICOBONEGHISIO (CASALMAGGIORE) – La cooperativa sociale Onlus Storti Maria si avvicina al 20° anno di attività e rappresenta ormai una realtà consolidata. Nacque nel 2002 da una costola della Santa Federici, per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti diversamente abili. Oggi è totalmente separata: spostatasi in fretta a Vicobellignano, da due anni ha trovato la nuova sede sempre in questa frazione, in un capannone ristrutturato grazie a Fondazione Cariplo e concesso in comodato d’uso gratuito dalla famiglia Riva.

Non è un caso che proprio Giordano Riva sia il vice presidente della Storti Maria (il presidente è Leopoldo Oneta), e con lui parliamo proprio dell’attività e di cosa va e non va nella legge che obbliga le aziende di medie dimensioni ad assumere persone con disabilità. «L’obiettivo qui nella nuova sede – attacca Riva – è creare un ambiente lavorativo protetto dove le persone traggano benessere che si traduce nel lavoro. Insegniamo loro il lavoro partendo dalla formazione e le regole per traghettare le persone a creare un’identità lavorativa».

Mentre parliamo, una dozzina di lavoratori sono all’opera. Lavorano 4 ore al giorno dal lunedì al venerdì, per un totale di 20 ore settimanali. Oltre a Riva ci sono due figure professionali più un amministrativo, e poi 12 iscritti alla legge 68, con invalidità superiore al 50%. «Oltre ai 12 assunti, che sono della Santa Federici e dei servizi sociali, offriamo opportunità di lavoro anche a svantaggiati di vario tipo, dagli immigrati della Spra ai carcerati, dagli ospiti del Centro Psicosociale ai segnalati da Sert e Concass».

La disciplina è normata dall’art. 14 della Legge Biagi sul collocamento dei disabili, obbligatorio nelle aziende che superano i 15 dipendenti in proporzione col totale di assunti. Chi non adempie, va incontro a pesanti sanzioni e gli è vietata la partecipazione a gran parte dei bandi. A queste aziende è data anche la possibilità di assumere il lavoratore svantaggiato tramite cooperative sociali di tipo B, come appunto la Storti Maria, nei confronti delle quali l’impresa si impegna ad affidare commesse di lavoro in modo da coprire il costo dei lavoratori inseriti e i rispettivi costi di produzione. «Ed è quel che avviene qui – afferma Riva – dove facciamo tutoraggio, quindi insegniamo noi alla persona, fornendo maggiori garanzie alle aziende anche in caso di malattia».

Fonte Oglio Po News. Leggi l’articolo completo.